Gaza Strip 2013
Muted observers of the most intimate details of family life; if walls could talk, they would share the pain, both literal and figurative, of their inhabitants.
The peace of mind that their silence brings is the keystone of the sanctuary that they are entrusted to provide for our personal security. An individual’s perception of a haven crystallises as a house becomes a home but if this assurance is shattered, the consequences are virtually impossible to recover from. Those fortunate enough to have the means to move their family following a traumatic violation of their home will almost certainly do so. Many, however, do not have the financial capacity to do so and what was once their fortress will continue to serve as a reminder of the events that robbed them of their peace and tranquillity.
Nowhere does this hold true more so than in Gaza, where no home is safe from Israeli attack. Passive in their protection and modest in strength, the shelters erected by Palestinian families in Khuza’a, Khan Yunis, are very limited in their capacity to safeguard against the elements, let alone the weaponry at the disposal of the fourth most powerful military in the world.(by Ahmed Hegazi)
Calma apparente.
Difficile credere che questo pezzo di terra sia teatro di tante guerre e resistenze, martiri e vittime.
Il dolore rinchiuso di questi cuori esplode quando devono ricordare le camere vuote delle loro case, distrutte e ricostruite talmente tante volte da perderne il conto.
Il sorriso che manca di un amico, la speranza negata di un futuro migliore.
Questa è Gaza.
Parlare di guerra, di morti, di privazioni è come discorrere del tempo, è parte concreta dei loro discorsi, di dialoghi lenti e rassegnati.
E’ la normalità.
Un eterno limbo, sconvolto da frammenti di inferno che piovono sulle teste consapevoli dei Gazawi, dove nessuna casa si può considerare al sicuro.
“I would love peace in the whole world. That's what I want.”
Farah si sistema il velo, e guarda il mare.
Quel mare che sogna di attraversare per sentirsi finalmente parte di un altro mondo,
A riva i bambini giocano con le onde, un asino assopito attende ordini mentre due uomini fumando la shisha discutono di calcio.
Le madri urlano ai figli di uscire dall’acqua.
Un pescatore rientra con un misero bottino,
L’appartenenza a questa terra li tiene vivi, uniti e solidi.
La sola certezza.